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Tartarughe
Lampione
Più che un'isola, lampione è più esattamente un grosso scoglio in mezzo al mare che ricorda lontanamente la forma di un capodoglio. Giace sulla medesima piattaforma continentale africana della vicina (10 miglia nautiche) Lampedusa, da cui sembra si sia distaccata grazie alla deriva dei continenti ad opera di un terremoto avvenuto alla fine del Pliocene. E' quindi ragionevole ipotizzare una qualche somiglianza geomorfologica con Lampedusa, l'arenaria di cui è costituita è la medesima della sorella maggiore, così come il verde-bruno della macchia mediterranea che la ricopre.
Le coordinate geografiche sono: 35o 37' 30'' di latitudine N - 12o18' 57'' di longitudine E. Lunga 700 metri, larga 180, l'altezza raggiunge i 40 metri situata a circa 20 Km a nord-ovest dalla maggiore delle Pelagie e 70 km da Linosa, è abitata da qualche decina di colonie di Gabbiani che qui nidificano indisturbati, solo in passato sembra che due eremiti abbiano abitato questo scoglio inospitale, ma le storie che ne parlano hanno l'odore di leggenda. Attualmente l'unica costruzione presente sull'isola è un faro automatico che ne indica la posizione e per orientare i naviganti. Solo un minuscolo sbarcatoio in calcestruzzo sul versante di sud-est consente l'attracco a imbarcazioni di piccola dimensioni. I fondali di Lampione cadono a picco nel blu nella zona a sud, mentre la parte a levante degrada molto lentamente verso il largo ed il fondale è percorso da ampi canaloni di bianca arenaria spesso poveri di vegetazione
Di Lampione non si parla per le sue bellezze architettoniche o per i ritrovamenti archeologici, ma per la bellezza e la varietà di vita che pullula nelle acque circostanti questo "scoglio morto". Qui è ancora possibile osservare lo squalo grigio o lo squalo toro, i banchi argentei di ricciole avvolgono i molti (troppi!) subacquei che nel periodo estivo si immergono in queste acque, la limpidezza dei fondali ne fanno una delle mete fotosub più rinomate in tutto il bacino mediterraneo.Attualmente sembra che Lampione stia per diventare Riserva Marina Integrale, ovvero vietata qualsiasi attività diversa dalla ricerca scientifica e lo studio delle varie specie vegetali ed animali, tra cui l'armadillidium hirtum pelagicum, un crostaceo terrestre endemico e le razze di tutte le dimensioni che a giudicare dal loro lento e pacifico incedere, sembrano già al corrente che la loro momentanea dimora è un luogo protetto.
